Niente acqua e luce per i diportisti che scelgono di approdare alle Egadi. A denunciare i disagi il presidente della Lega Navale Sezione di Catania, Domenico Nicotra, che nell’ambito delle proprio attività di studio delle correnti marine della Sicilia pone l’attenzione sull’attuale status quo dell’area Marina Protetta in provincia di Trapani.
“La Sicilia grazie alle sue ricchezze archeologiche e naturali potrebbe vivere di turismo, soprattutto nel periodo estivo, mentre la cruda realtà è sicuramente diversa che nelle acque delle isole Egadi – commenta Nicotra – Infatti, non si capisce il perché nelle acque trapanesi dell’area Marina Protetta una barca da diporto della lunghezza di 15 metri debba pagare circa 45 euro per attraccare l’imbarcazione e senza offrire nessun altro servizio. Lo scopo delle competenti Autorità non è quello di preservare il bellissimo ecosistema Marino ma è solo quello di fare cassa, perché diversamente in un’aerea protetta dovrebbe essere vietato gettare l’ancora per evitare innanzitutto di danneggiare le distese di Poseidonia dei fondali trapanesi.
A questo – conclude Nicotra – si aggiunga anche l’assenza di infrastrutture portuali che possano in qualche modo incoraggiare un maggiore turismo marittimo a vantaggio di tutte le isole delle Egadi e dei comuni costieri”.
[leggi su travelnostop.com]