Luigi Biondo è il nuovo soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento. L’incarico gli è stato affidato ad interim dall’assessore regionale Sebastiano Tusa e rappresenta l’ennesimo per l’architetto trapanese, già direttore del Polo museale di Trapani che raggruppa 17 siti fra Trapani, Marsala, Mazara, Partanna e Favignana. Inoltre, Luigi Biondo è stato anche commissario ad acta della Soprintendenza di Palermo e collaudatore proprio in quella di Agrigento.
“E’ un incarico impegnativo – sono state le prime parole di Luigi Biondo – e sono grato all’assessore regionale Sebastiano Tusa il quale, evidentemente, ha avuto fiducia in me”. Un incarico che, però, non distoglierà Luigi Biondo da quello attuale di direttore del Polo museale della provincia. Anzi, grazie ai fondi stanziati dalla Regione, in occasione delle imminenti festività natalizie i 17 siti del Polo museale nei giorni festivi saranno visitabili non soltanto nella fascia oraria mattutina, così come accade adesso, ma anche al pomeriggio.
“L’assessore regionale ci ha permesso di avere i fondi per poter aprire i siti di Trapani, Marsala, Mazara e Partanna anche nei giorni festivi e, così, renderli fruibili a tutti”. In modo, pertanto, da poter consentire agli abitanti di tutta la provincia ed ai turisti di visitare i musei dove sono presenti oggetti unici. E proprio in quest’ottica, al “Pepoli” sono stati previsti tre eventi di particolare rilievo per il mese di dicembre. E si comincia martedì con l’inaugurazione di una mostra di presepi riscoperti nei magazzini del museo del capoluogo, per proseguire con l’esposizione di un dipinto di Pissarro in programma da venerdì e, infine, il 22 dicembre verrà riaperta, dopo venti anni di chiusura, la sezione archeologica che era stata voluta dall’ex direttrice Marua Luisa Famà, la quale, però, non riuscì a completarla.
“I presepi – spiega Luigi Biondo – sono stati certificati da atti notarili ritrovati nell’archivio dal nostro storico Salvatore Accardo. Ha rinvenuto un documento particolare della commissione dei presepi importanti e siamo riusciti, così, a riscoprirli, certificando che si trattava di presepi nostri e che erano stati dimenticati in un deposito. Quindi, grazie alla Soprintendenza, siamo riusciti a recuperarli, a restaurarli e, infine, adesso ad esporli”.
Da venerdì, poi, verrà esposto un quadro del pittore francese Camille Pissarro, vissuto nell’800. “Il quadro venne acquistato da un collezionista siciliano per caso, in un’asta tenutasi nel Nord Italia – continua Luigi Biondo -. Il quadro sembrava di poco valore e lo acquistò per 400 euro, ma, poi, guardando attentamente, notò che nella parte posteriore era presente la firma di Pissarro e la data. Così il valore di quel quadro passò da 400 a un milione di euro”. Il quadro di Pissarro sarà esposto da venerdì e per due mesi.
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