Montisola come Capri o Ischia, l’isola del Garda preziosa al pari delle Egadi o delle Tremiti. Per la prima volta nella storia le isole lacustri trovano cittadinanza e fondi in un pacchetto normativo «dedicato». La legge approvata dal Governo uscente su iniziativa della Lega gode ora anche delle risorse necessarie per applicarla. Il risultato? Una pioggia di fondi per esaltare la grande bellezza della «perla» del Sebino e dell’atollo più suggestivo del Benaco. Anche Montisola e l’isola del Garda potranno attingere alla miniera d’oro di risorse stanziate dalla Finanziaria con un emendamento inserito in extremis dal Governo. Lo stanziamento nazionale spalmato su base triennale è di 41,5 milioni di euro. La dotazione è di 14,5 milioni di per il 2020, di 14 milioni di per il 2021 e di 13 milioni per il 2022 e finanzierà progetti di sviluppo infrastrutturale o di riqualificazione delo. Il fondo è destinato a 57 isole minori, in rappresentanza di 39 Comuni, di questi 33 integralmente isolani come appunto Montisola e 6 parzialmente come l’isola del Garda di San Felice, altra località bresciana beneficiaria delle risorse pubbliche. Sul Sebino dovrebbero arrivare 2 milioni in tre anni, sul Benaco la somma si aggira attorno al mezzo milione. Ma si tratta di stime approssimative, perchè molto dipenderà dall’incisività dei progetti presentati anche se il primo criterio nella suddivisione del denaro viene fatto in base al numero di abitanti e all’estensione delo. «DOPO AVER VISITATO in questi primi mesi di governo le regioni italiane e aver raccolto esigenze e criticità dai diversi, il Dipartimento Affari regionali ha varato il nuovo Fondo per gli investimenti nelle isole minori, che ho fortemente voluto inserire in legge di Bilancio», ha spiegato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. Legittima la soddisfazione del sindaco di Montisola Fiorello Turla. «Siamo di fronte a un supporto finanziario strategico per uno che sta rilanciando l’economia e l’occupazione dell’intero comprensorio del Sebino – afferma il primo cittadino -. I fondi ci consentiranno di intervenire sulle infrastrutture e nella manutenzione. Montisola ha grandi prospettive: questo è un risultato che premia la nostra tenacia e la nostra determinazione». La legge ha come obiettivo è la valorizzazione, lo sviluppo socio-economico, la tutela e la messa in sicurezza delle terre emerse abitate. Alle 21 isola lagunari e lacustri inserite nel dispositivo del Governo – 14 nella laguna di Venezia – toccherà il 20% del valore complessivo dello stanziamento fissato in 65 milioni. Questo significa che nel bienno 2023-2024 saranno erogati altri 23,5 milioni. Nella battaglia per l’estensione del provvedimento alle terre emerse lacustri, Montisola viene citata come modello dei documenti di gestazione della legge: «Siamo di fronte alla più grande isola lacustre d’Europa, abitata da 1.740 persone e diventata una meta turistica internazionale graziea The Floating Piers – si legge tra l’altro nella relazione stilata all’epoca dal senatore della Lega Simona Pergreffi, firmataria del provvedimento insieme a Luca Briziarelli -. Sarebbe stata una grave disparità escludere i borghi lacustri, visto che i problemi che rendono la vita meno agiata sulle isole non dipendono certo dal fatto che l’acqua sia dolce o salata». I sindaci di San Felice e Montisola avranno 90 giorni per fissare un’agenda di interventi finanziabili, tenendo conto delle peculiarità delo. •
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