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Per il pittore Salvatore Fiume Favignana era una farfalla posata sul mare. Lo scrittore inglese Samuel Butler rivelò invece che l’isola greca di Itaca in realtà era Marettimo: una leggenda che piace ai 200 marettimani, vera gente di mare che, da tradizione, per tutto il mese di luglio si trasferisce in Alaska a pescare il salmone. Le Egadi, l’arcipelago più selvaggio della Sicilia, le isole dell’isola, hanno quel fascino remoto che ha conquistato intellettuali, creativi e artisti. L’ultima è la conduttrice Caterina Balivo, approdata a Favignana per il matrimonio della sorella, l’architetto Sarah Balivo: per le nozze con Piero Cicconi ha «tradito» mete più familiari,come Capri, invitando il suo gruppo di ospiti a trascorrere un weekend nell’isola. Per farli subito sentire a proprio agio ha preparato una miniguida, dove ha segnato tutto quello che c’era di imperdibile e anche di evitabile, come il tunnel, che collega una parte dell’isola all’altra, aggirabile con un tour in bici, mezzo d’elezione nell’isola. Albe, tramonti, la granita al bar Uccio, la spiaggia di Lido burrone e quella di Marasolo, oltre a qualche spunto di cultura, come il significato del nome, che deriverebbe da Favonio, vento meglio noto come Fohn: tutto è stato annotato nella lista di Sarah. «Mi sono sorpresa di come sono arrivata così in ritardo in questo paradiso», racconta Caterina Balivo, volto televisivo che con il suo profilo Instagram da 1 milione e 400 mila follower e il blog Caterina’s Secrets intercetta stili e tendenze. Dalla granita ai gelsi alla pasta ai ricci da Cibo Chiacchiere e vino fino al trekking sul Monte Caterina — coincidenza che sa un po’ di appuntamento con il destino, almeno con quello vacanziero — la lista di posti da non perdere è fitta. «Mi sto già organizzando per tornare il prossimo anno con un gruppo di amiche, magari in caicco. Quando Sarah ci ha detto che voleva sposarsi a Favignana ci ha presi in contropiede: voleva festeggiare, non celebrare, e una volta arrivata nell’isola ho capito bene cosa intendeva». Con la lista della sorella — che si è sposata acconciandosi i capelli da sola (a Favignana c’è una sola parrucchiera) — Caterina Balivo è andata alla scoperta della costa di Scalo Cavallo e Cala Rossa, consigliate se soffia lo scirocco, del Bue Marino e dei Faraglioni, preferite nei giorni di maestrale, di piscine naturali e luoghi epici come Cala Rossa, dove si è svolta la famosa battaglia delle Egadi nella prima guerra romano-punica. «Ho sempre amato il mare roccioso e i fiordi, il piattume di alcune spiagge mi annoia: qui il mare ti sorprende con chiazze blu e scogli dove prendere il sole». Il mercato del pesce ogni mattina al porto, la corsa mattutina fino a Punta San Nicola e il pranzo al Bar Cavallo. «Ma la vera sorpresa sono stati i panini al tonno da 6 euro». Le tonnare sono il grande patrimonio delle Egadi e un’occasione di shopping per riportare a casa i sapori dell’isola: l’ex stabilimento Florio, gioiello di archeologia industriale, oggi è un museo e, insieme ai giardini ipogei di Villa Margherita, rappresenta il volto culturale dell’isola. Il patrimonio storico è di rilievo anche nella più piccola delle Egadi, Levanzo, meta di una gita giornaliera della Balivo: qui si visita la grotta del Genovese per ammirare graffiti risalenti a circa 9000 anni fa. E sull’isola Maurizio Bertelli e Miuccia Prada hanno acquistato il Baglio Florio, l’ex cantina e vigneto della famiglia di industriali di origine calabra. «A Levanzo non c’è neppure una farmacia ed esiste un solo negozio di alimentari gestito da una signora che decide lei quando aprire — racconta Caterina —. Le immersioni, i trekking all’alba, le gite in un gozzo dove il marito pesca e la moglie cucina quel che c’è dal mare: ho vissuto molte di queste esperienze con i miei bambini, abituati a mete poco convenzionali». All’appello del tour della Balivo è mancata Marettimo, già candidata ad essere la prima isola da visitare il prossimo anno. «Una meta che di solito viene scelta da chi vuole vivere da isolano», spiega la conduttrice. Qui i sentieri conducono fino alla cima del monte Falcone e gli habitué raccontano che fare il giro dell’isola con la barca di Pippo vale il viaggio. Al porto, di mattina, il bar di Giovanni è un ritrovo per la scelta della spiaggetta dove andare a fare il bagno. Dopo il mare, c’è l’aperitivo al Tramontana, poi la cena da Franco al Pirata. «Da Favignana ho riportato delle piccole teste di moro siciliane: nel cuore ho ancora le atmosfere delle serate in caffettano e sandali bassi e gli istanti magici del matrimonio un po’ isolano e un po’ barocco di mia sorella».

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