Il capitolo che segue è un estratto del libro ebook “Favignana: Guida ai punti di interesse”, disponibile su Amazon e su Kobostore. Il testo, nell’ebook e nel libro cartaceo è arricchito con note contenti informazioni e dati aggiuntivi.
Carcere Favignana: un carcere attorno ad un castello
Nel capitolo seguente è raccontato il carcere di Favignana, sul libro in formato ebook sono presenti altri tre capitoli legati all’attività carceraria sull’isola: uno sulla storia del castello S.Giacomo, uno sulla storia del castello Santa Caterina in cima alla montagna ed un capitolo dedicato al confino di polizia.
Il carcere è una componente storica dell’isola, quasi endemica, dato che a Favignana si sono sempre tenuti i prigionieri. Così facevano i Borboni, così hanno fatto i Savoia e Mussolini e così fa la nostra Repubblica.
Volendo riassumere l’economia di Favignana si può dire che nei secoli si è basata sulla pesca, sul carcere, sul tufo e solo negli ultimi decenni sul turismo.
Il carcere si trova in paese, impossibile non vederlo, in mezzo all’abitato, camminando prima o poi ve lo trovate davanti. Negli anni ’70 divenne anche un carcere di massima sicurezza, con fior fior di brigatisti. Vi fu anche un epico tentativo di fuga, alcuni prigionieri si nascosero all’interno del carcere e per alcuni giorni sparirono. Così si pensò che fossero fuggiti. Il super carcere andò in crisi e se ne parlò moltissimo.
La struttura carceraria era costituita da due blocchi, a pochi metri di distanza: la casa di reclusione (costruita intorno al castello di S.Giacomo) e il campo di lavoro. Due blocchi militarizzati in mezzo ad un pittoresco paesino turistico!
Per fortuna pian piano si iniziò a parlare di spostare altrove il penitenziario e dopo anni di discussioni, finalmente è stata recentemente presa una decisione. La zona un tempo adibita a campo di lavoro è stata quindi trasformata in un nuovo carcere ed è stato stabilito che il vecchio carcere verrà smantellato.
Quando le possenti mura del penitenziario verranno demolite sarà un giorno di festa, il vecchio castello S.Giacomo verrà restituito alla popolazione e questa piazza diventerà un altro luogo storico da raccontare e da mostrare.
Le storie che ne usciranno non saranno belle sia perché sono storie di carcerati, ma soprattutto perché le celle del carcere di Favignana sono state scavate nella roccia, quasi sotto al livello del mare, sono per lo più prive di finestre, sono umide e fatiscenti.
In alcuni racconti di ex-detenuti si legge del freddo invernale, del caldo soffocante d’estate, dell’acqua salmastra che esce dal rubinetto, delle infiltrazioni d’acqua quando piove, dei topi, degli scarafaggi, della sbobba, della cella d’isolamento… Insomma, pare che tra le carceri italiane questa sia stata una delle peggiori.
Resta comunque aperta la scommessa sul futuro di quest’area, visto che davvero, dietro quelle mura c’è un castello!
La foto qui sopra è tratta dalla mostra fotografica “Il Castello Invisibile“, del 2013, con gli scatti di Bebo Cammerata e Renato Pantaleo.
I am looking for details of Benito Marasco who was a guard at the prison at Favignana during the 1960’s.
I don’t know how to help you, sorry.
Storia affascinante, grande mentalità imprenditoriale! Grazie a tutti collaboratori e scrittori.
Perché non portare alla luce che mussolini mandava chi non era fascista a favignana
C’è scritto nell’articolo! :-)