Lampedusa, Seconda Guerra Mondiale. Recuperati Resti del Piroscafo Egadi, Bombardato Dagli Inglesi – Photogallery – Rai News

20 luglio 2021Era il 1941 quando il piroscafo postale “Egadi”, varato nel 1929, sotto la proprietà della Società Anonima di Navigazione “La Meridionale” di Palermo, fu bombardato dall’aviazione inglese. Adibito al servizio posta e passeggeri tra Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, le isole Egadi, Pantelleria, Linosa e Lampedusa, quel tratto di mare fu coperto nonostante la Guerra. Il 31 agosto, salpato da Lampedusa, “Egadi” fu colpito da cinque aerosiluranti prima di raggiungere Pantelleria. 44 persone morirono, a bordo 109 passeggeri compreso l’equipaggio. Anche il comandante morì e il direttore di macchina si rifiutò di abbandonare la nave per tentare il salvataggio. 65 superstiti riuscirono a salvarsi su scialuppe, di questi 45 riuscirono a raggiungere Pantelleria e 20 furono recuperati dalla nave ospedale Virgilio.  A distanza di anni, a 76 metri di profondità, il recupero ha consentito la fotogrammetria dell’intera nave attraverso una sequenza di 5.800 fotografie ad alta definizione che, elaborate da un software, hanno restituito il modello tridimensionale del relitto consentendo agli studiosi la possibilità di monitorare con precisione il decadimento delle strutture avvenuto nel corso degli anni. Gli oggetti recuperati saranno sottoposti a stabilizzazione e restauro per essere successivamente esposti, mentre il relitto del postale “Egadi” resterà sui fondali – sotto tutela come patrimonio storico – visitabile da subacquei dei centri di immersione autorizzati.  Tra i recuperi ci sono la campana di bordo e la chiesuola della bussola. Il recupero è stato effettuato dagli altofondalisti impegnati nella 14a campagna di indagini nell’ambito del progetto di documentazione dei relitti navali della “Battaglia dei Convogli del Mediterraneo della Seconda Guerra Mondiale”, condotto dalla Società per la Documentazione dei Siti Sommersi e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. La campana, finemente lavorata in bronzo, ha un diametro di 30 cm, un peso di circa 25 kg e riporta a sbalzo il nome della nave, un fascio littorio e altre decorazioni. Al momento del recupero era caduta dal supporto e poggiata sull’argano di prua, mentre la chiesuola della bussola, abbattuta sul fondo, era ricoperta da una rete da pesca a strascico del peso di alcuni quintali che i sub hanno rimosso. Entrambi gli oggetti erano stati individuati già nel 2020 durante le operazioni di ispezione e documentazione del relitto, svolte dai volontari della SDSS che ne hanno documentato anche lo stato. I relitti in fondo al mare A partire da 20 miglia dalla costa di Lampedusa (Ag) e fino ad arrivare a 100 miglia di distanza, ad una profondità che va da 33 a 140 metri, fino a dove riescono a scendere i sub, ci sono decine e decine di relitti storici. Una quarantina, la maggior parte dei quali mercantili, quelli individuati e tutti affondati, durante le grandi battaglie di convogli navali (la “Battaglia del Mediterraneo”) della Seconda Guerra Mondiale. 

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