Città sommerse con mosaici, colonne, statue, resti di antichi ninfei. E ancora anfore, mura perimetrali di palazzi, per non parlare dei relitti di imbarcazioni di ogni epoca. Protetti dall’abbraccio del Mare Nostrum, ci sono tesori straordinari sui nostri fondali, spesso a poca distanza dai litorali. Come nel caso di Baia Sommersa nei Campi Flegrei in provincia di Napoli, vero e proprio sito archeologico subacqueo. Ed è proprio dalla Campania che è partita la proposta di un Itinerario Europeo Unesco del Patrimonio Culturale Subacqueo del Mediterraneo, che riunisca quattro regioni italiane e altrettanti Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Il documento è stato annunciato a Paestum, in provincia di Salerno, in occasione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che si è svolta nello storico Tabacchificio Cafasso. Qui è stata presentata ufficialmente la candidatura di certificazione dell’Itinerario ‘Mediterranean Underwater Cultural Heritage’, che coinvolgerà Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Grecia, Egitto, Israele e Turchia.
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