11 novembre 2021Attore di cinema e di teatro, regista, e ora anche produttore, popolarissimo commissario Montalbano sul piccolo schermo, Luca Zingaretti compie 60 anni. Nato a Roma, esordisce nei primi anni ’80 a teatro con i registi Luca Ronconi, Marco Mattolini e Sandro Sequi. Poi arrivano i primi ruoli cinematografici con “Gli occhiali d’oro” (1987) di Giuliano Montaldo, “Il branco” (1994) di Marco Risi, “Castle Freak” (1995) di Stuart Gordon, “Vite strozzate” (1996) di Ricky Tognazzi, “Artemisia. Passione estrema” (1997) di Agne’s Merlet e “Rewind” (1998) di Sergio Gobbi. Dopo il ruolo di Pietro Nenni nella miniserie televisiva “Il giovane Mussolini” (1993), sul piccolo schermo, nel 1997 ottiene una prima visibilità interpretando il boss mafioso Pietro Favignana nella miniserie di Giacomo Battiato “La piovra 8 – Lo scandalo”. Nel 1999, la svolta professionale: Zingaretti interpreta per la prima volta il commissario Salvo Montalbano, tratto dai romanzi di Andrea Camilleri, a cui ha dato il volto per oltre 20 anni. Tra il 2020 e il 2021 sono andati in onda gli ultimi tre episodi di cui è non solo protagonista, ma anche regista. Al cinema continua a lavorare con i grandi autori: in “Tu ridi” (1998) dei fratelli Taviani e “L’anniversario” (1999) di Mario Orfini, pellicole che gli valgono i primi riconoscimenti, con le candidature ai Nastri d’argento del 1999 come attore non protagonista e del 2000 come migliore attore. Nello stesso anno debutta come regista nel documentario “Gulu”, per il quale riceve, insieme a Margherita d’Amico all’epoca sua moglie, il premio Colombe d’Oro per la Pace dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo. Nel 2004 la coppia si separa e divorzia nel 2008. Poi l’incontro con l’attrice Luisa Ranieri, conosciuta sul set della miniserie televisiva “Cefalonia”. Si sposano nel 2012 nel castello di Donnafugata nel ragusano, dopo la nascita della prima figlia. Nel 2015 arriva la seconda. In tv Zingaretti è anche Paolo Borsellino ne “I 57 giorni”, realizzato in occasione del ventesimo anno della scomparsa di Giovanni Falcone, e l’industriale Adriano Olivetti in “La forza di un sogno”, entrambi i progetti riscuotono successo di critica e pubblico. Nel 2014 Zingaretti è nel cast di “Maldamore” del regista Angelo Longoni con Alessio Boni e la moglie Luisa Ranieri, Claudia Gerini, Ambra Angiolini, e Perez; nello stesso anno torna in TV con la miniserie “Il giudice meschino”, anche qui al fianco della moglie. Ma la prima passione non si scorda mai e nel 2007 Zingaretti torna a teatro per dirigere il suo primo spettacolo “La sirena”, tratto dal racconto “Lighea” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, del quale è anche curatore e adattatore; negli anni successivi mette in scena spettacoli di artisti stranieri, come “Gocce su pietre roventi” (2001) di Rainer Werner Fassbinder, “Le tre sorelle” (2003) di Anton Cechov, “Assassinio nella cattedrale” (2003) di Thomas Eliot e “Tito Andronico” di William Shakespeare. Nella sua carriera è stato anche doppiatore, è lui il memorabile “Marlin”, pesce-pagliaccio papà, nel lungometraggio d’animazione della Pixar “Alla ricerca di Nemo” (2003). E torneremo a sentire la sua voce in sala dal 24 novembre nel nuovo film d’animazione Encanto, targato Walt Disney, di Jared Bush e Byron Howard: è Bruno, lo zio di Mirabel con il dono di prevedere il futuro. Intanto ha terminato le riprese per Sky della serie “Il Re” (in onda nel 2022), otto episodi in cui è il direttore di un carcere, Bruno Testori, un personaggio a tinte dark con un prepotente lato oscuro. Più volte interpellato sulla possibilità che torni a vestirei panni di Montalbano – al momento la fortunatissima serie, che dopo 20 anni continua a fare ascolti in repliche e controrepliche, non compare nei palinsesti e non ci sono tracce di set in allestimento – ha sempre risposto che “è stata una avventura professionale e umana meravigliosa”, esprimendo incertezza sulla continuazione dell’avventura a causa dei tanti addii che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni e che hanno costellato di lutti la serie tv.
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