Pubblicato il: 28/06/2018 09:26
Ami e lenze nello stomaco, impatti con imbarcazioni, ma soprattutto tanta, troppa plastica trovata in tutte le tartarughe marine curate e salvate dal Centro di primo soccorso dell’Area marina protetta delle isole Egadi. Perché di plastica in mare ce n’è troppa e loro, le tartarughe, la scambiano per meduse o pesci, insomma per cibo, e la ingeriscono.
Dal 2015, data dell’apertura della sua apertura, in questo Centro di primo soccorso che si trova a Favignana sono arrivate 42 tartarughe (otto solo quest’anno) di cui il 60% recuperate e rilasciate in mare in perfetta salute, le altre decedute a causa di lenze ingerite che avevano compromesso in maniera irrimediabile l’intestino. Il comune denominatore? Al di là del danno o della ferita che presenta la singola tartaruga, tutte hanno ingerito plastica.
Nella maggior parte dei casi, poi, le tartarughe arrivano per problemi di galleggiamento dovuti proprio all’ingestione di plastica. “L’ingestione della plastica provoca delle bolle d’aria nello stomaco delle tartarughe che così non riescono più ad andare a fondo, e quindi a mangiare. Restando a galla poi aumenta anche il rischio di impatti con le barche”, spiega Daniela Sammartano dell’Amp Isole Egadi.
Una volta portate al centro, le tartarughe vengono alimentate, in alcuni casi con aggiunta di una sostanza oleosa che aiuta il transito intestinale e quindi l’eliminazione della plastica, anche frammenti di grandi dimensioni e tappi.
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