«Ancora oggi il mare viene visto come res nullius, cose di nessuno, ed invece le aree marine protette consentono alle amministrazioni locali una possibilità eccezionale, l’estensione del “potere” sul mare. L’istituzione di un’area marina protetta, infatti, rappresenta l’unico modo in Italia per regolamentare e gestire il mare e se considerate che sul territorio nazionale solo 29 amministrazioni comunali hanno questa possibilità dovremmo renderci facilmente conto dell’immensa occasione che ha Aci Castello». Con queste parole Riccardo Strada, direttore dell’Area marina protetta Isole Ciclopi, ha aperto i lavori del convegno dal titolo “Il rapporto tra le Aree marine protette e il territorio” al President Park Hotel di Aci Castello. «La presenza delle aree marine protette si ripercuote sullo sviluppo socio-economico del territorio in cui insistono perché tra le loro funzioni vi è l’obiettivo di far sviluppare attività che favoriscano la protezione dell’ambiente e l’aspetto economico del territorio – ha aggiunto Riccardo Strada -. Ma è ovvio che per compiere questo salto di qualità, che ancora oggi manca all’Amp Isole Ciclopi, occorre molto coraggio e lo sviluppo di alcune azioni che possono anche scontentare qualcuno. Se non si ha il coraggio di scontentare qualcuno puntando ad un futuro che non è neanche troppo lontano non riusciremo mai a compiere questo salto di qualità all’Amp Isole Ciclopi e a tutto il territorio. Occorre quindi una sinergia tra amministrazione, cittadini e ente gestore dell’area marina. Se non si crea questa alleanza, se non si lavora tutti insieme non ci si può lamentare che l’area marina protetta non produca frutti. Dobbiamo lavorare insieme con coraggio». E il direttore dell’Amp Isole Ciclopi ha anche mostrato un esempio pratico: l’area protetta di Islas Medas in Catalogna istituita nel 1989 così come quella di Aci Trezza. «Adesso è un paese ricchissimo economicamente con un fatturato basato sul turismo ambientale con i visitatori che possono “accarezzare” le cernie in acqua, fare snorkeling e navigare in kayak oltre a tanti alberghi – ha spiegato Riccardo Strada -. Servizi e qualità che abbiamo anche noi alle Isole Ciclopi, ma purtroppo ancora oggi non siamo riusciti a sviluppare». Proprio sulla sinergia tra Comune di Aci Castello e Università di Catania, enti che gestiscono l’Amp Isole Ciclopi, sono intervenuti il presidente del Consorzio Isole dei Ciclopi Salvatore Cosentino e il docente Salvatore Cannizzaro dell’ateneo catanese. «La gestione dell’area marina protetta ha sofferto a caro prezzo la scomparsa di Emanuele Mollica, storico direttore dell’Amp Isole Ciclopi, ma adesso stiamo ripartendo – hanno spiegato -. Stiamo lavorando per rilanciare l’Amp Isole Ciclopi e un territorio che presenta peculiarità naturalistiche, storiche e culturali uniche con una sinergia che veda i cittadini protagonisti».
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