A due giorni dal terribile incendio che ha devastato un intero versante della montagna di Erice, il bosco di Martogna (ciò che resta) è ancora fumante, con l’aria irrespirabile, carica di fumo e cenere. Quando qui fino a giovedi mattina respirare a pieni polmoni era estasi per i sensi ed un toccasana per corpo e mente. E tanti alberi che davano aria buona al vicino centro urbano sono bruciati, con i tronchi anneriti e le chiome scolorite. Si è salvata solo la zona del Parco avventura e quella degli animali. Ma davvero per una questione di pochi metri e grazie al coraggio ed all’abilità di chi ha saputo fronteggiare l’avanzata del fuoco. Per il resto, tutto attorno, è la devastazione più totale. Una catastrofe. Un immenso danno ambientale per il territorio che ha perso un altro polmone verde. Il piccolo paradiso naturalistico, quella “conca” verde che abbracciava il versante tra Sant’Anna e Castellazzo, con panorami mozzafiato su Trapani e le isole Egadi, non esiste più. È rimasto davvero poco. Quasi niente.
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