“Contavamo di ottenere 100 tonnellate o, nella peggiore delle ipotesi, 70; invece la quota assegnata dal ministero è di 14 tonnellate. Non voglio fare polemica, dico solo che, se questo è il metodo della politica per sviluppare il Mezzogiorno, possiamo chiudere bottega”. Lo dice l’imprenditore Nino Castiglione, che due anni fa, per non perdere i diritti acquisiti, ha investito 700 mila euro nella tonnara a Favignana. In queste ore, “con grande dispiacere e profonda amarezza, nelle Egadi sono in corso le operazioni di sospensione dell’intera operazione”, aggiunge. “Il calo della tonnara coinvolge, oltre l’indotto, 40 unità lavorative, nonché l’impiego di imbarcazioni e reti. Per calare la tonnara – ribadisce l’imprenditore – abbiamo dovuto affrontare una sfilza di pastoie burocratiche, che ci hanno rubato tempo e denaro. Adesso la doccia gelata”.
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