Conferita, nel corso di una cerimonia pubblica alla presenza delle autorità civili e militari dell’arcipelago, nell’Aula Consiliare di Palazzo Florio a Favignana, la Cittadinanza Onoraria al Professor Sebastiano Tusa, archeologo, già Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana, e dall’11 aprile 2018 assessore regionale ai Beni Culturali.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Ignazio Galuppo, che ha espresso soddisfazione per l’importanza del momento per tutta la comunità egadina, a prendere la parola, per rendere omaggio al professore Tusa, e al contributo dato nel corso degli anni alla storia e alla valorizzazione dei beni culturali delle Isole Egadi, sono state Ezia Crimaudo, capogruppo di maggioranza al Consiglio Comunale, Maria Guccione, legata al professore Tusa anche da profonda amicizia, e Linda Guarino, già consigliere comunale e autrice, assieme all’intero consesso civico scorso, della volontà di conferire la cittadinanza onoraria. Il sindaco, Giuseppe Pagoto, nel ricordare che il primo conferimento di cittadinanza onoraria delle Egadi era stato riservato al Prefetto Fulvio Sodano, ha ringraziato il Professore Tusa per la sua vicinanza storica al territorio, sottolineando come la sua individuazione risalisse a prima della nomina di assessore regionale. Sebastiano Tusa, nel suo ruolo di Soprintendente del Mare, ha guidato il team di archeologi americani della Gue – Global Underwater Explorer e della Rpm Nautical Foundation, autori del ritrovamento del rostro romano “Egadi 12”, che ha confermato l’identificazione del luogo in cui avvenne la battaglia delle Egadi. Particolarmente emozionato l’assessore regionale ha preso la parola ringraziando a sua volta le istituzioni Egadine, “ma soprattutto gli amici”, senza il cui legame e senza i cui stimoli conseguenti dettati dall’immenso patrimonio archeologico del territorio, non avrebbe vissuto importanti esperienze professionali che gli hanno conferito prestigio ed emozioni. Tusa ha concluso il suo intervento rivolgendo un pensiero particolare ai giovani del territorio, per i quali bisogna lavorare con impegno, “affinché non lascino una terra così ricca di cultura e di bellezze, e possano costruire qui il proprio futuro”.
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