Dentro ci sono i corridoi, le sezioni, le chiavi che girano e l’ordinaria battitura del ferro sulle sbarre, per segnalare che tutto è sotto controllo. È da poco passata la mezzanotte. Un agente penitenziario batte l’ultima. A quell’ora i detenuti del carcere di Favignana, isola delle Egadi, sarebbero dovuti essere in branda. In una cella invece tre di loro sono in azione: prendono un filo d’acciaio che deve esser passato facilmente al metal detector, legano e imbavagliano un quarto detenuto nella stanza e cominciano a segare le sbarre. Quando il lavoro è finito escono dalla finestra senza più sbarre, salgono pochi metri, raggiungono il tetto e attraverso un varco guadagnano il muro di cinta, alto circa otto metri. Con le…
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