E’ stato, in particolare, accertato un accordo corruttivo tra il Sindaco, il vice Sindaco pro tempore e un Assessore del Comune di Favignana con i referenti ed alcuni dipendenti di una compagnia di navigazione partenopea e di altra società di capitali con sede a Roma, entrambe facenti parte di un unico Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) che ha ottenuto dal Ministero della Difesa l’aggiudicazione del contratto di fornitura di acqua potabile, mediante navi cisterna, nelle isole minori della Sicilia. Al riguardo è emerso dalle indagini un sistematico scambio di favori, che ha visto alcuni funzionari comunali omettere volutamente l’effettuazione dei prescritti controlli sul quantitativo di acqua potabile trasportata e scaricata dalle navi della società di navigazione, nonché attestare falsamente la fornitura di quantitativi superiori a quelli effettivamente erogati rappresentando mensilmente al competente Assessorato Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità – Dipartimento Acqua e Rifiuti – un fabbisogno di acqua potabile artatamente gonfiato, allo scopo di consentire un ingiusto vantaggio patrimoniale per le società concessionarie del servizio di approvvigionamento idrico sull’isola con connesso danno erariale accertato per circa 2 milioni di euro. Dal canto loro gli imprenditori illecitamente favoriti da tale collaudato illecito sistema “ricompensavano” i pubblici funzionari con varie utilità, tra cui l’assunzione di parenti e conoscenti quali lavoratori dipendenti in seno alla predetta compagnia di navigazione partenopea o mediante l’elargizione di contributi annuali di svariate migliaia di euro a favore del Comune di Favignana, che dal Sindaco venivano poi ridistribuiti alle varie associazioni coinvolte nell’organizzazione della festa patronale.
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