L’Associazione Italia Nostra si schiera a favore della istituzione del Parco delle Egadi e del litorale Trapanese, auspicando che i Comuni trapanesi giungano ad una sintesi condivisa e che il Ministero dell’Ambiente, le diverse istituzioni competenti, le forze politiche e sociali cooperino per il raggiungimento di questo traguardo.In una nota Italia Nostraricorda come ” L’art. 26 della Legge n. 222 del 2007 prevede l’istituzione in Sicilia di quattro parchi nazionali: «Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati, sono istituiti i seguenti parchi nazionali: Parco delle Egadi e del litorale trapanese, Parco delle Eolie, Parco dell’Isola di Pantelleria e Parco degli Iblei. L’istituzione ed il primo avviamento dei detti parchi nazionali sono finanziati nei limiti massimi di spesa di 250.000 euro per ciascun parco nazionale per l’anno 2007 a valere sul contributo straordinario previsto dal comma 1». Il Parco di Pantelleriaè stato istituito nel 2016, il Parco degli Iblei ha completato la procedura e dovrebbe essere istituito fra qualche mese, mentre il Parco delle Eolie è fermo. Per l’istituzione del Parco delle Egadi e del litorale trapanese è stata avviata la procedura con l’invio, al Ministero dell’Ambiente, di una richiesta firmata da quattordici sindaci del territorio costiero trapanese che propongono un parco che abbracci tutte le aree protette del litorale, da Castellammare a Mazara. La richiesta, però, non è stata firmata dal sindaco di Favignana, perché egli ritiene che sia «più omogeneo» un parco più contenuto che leghi l’Area Marina Protetta delle Egadi alla Riserva delle saline di Trapani-Paceco e a quella delle Isole dello Stagnone. La diversità di opinionisulla perimetrazione del parco potrà essere risolta da un apposito “tavolo tecnico” e poi dalla “Consulta tecnica per le aree naturali protette”, prevista dall’art.3 della Legge 394/1991, che ha il compito di esprimere pareri tecnico-scientifici tenendo conto delle diverse specificità ambientali e dei relativi nessi ecosistemici. E’ comunque fondamentale che questa occasione non vada sprecata perché il parco migliorerà la tutela della biodiversità e del patrimonio storico-culturale e, grazie alla sua forza territoriale e simbolica, potrà consentire l’utilizzo un “brand”, un marchio di qualità utile a tutelare e valorizzare le diverse produzioni del territorio e dunque a generare anche nuovi posti di lavoro. Inoltre, potrà agevolare i Comuni nella richiesta di finanziamenti, potrà favorire un turismo più sostenibile e potrà anche garantire un’applicazione più omogenea dei vincoli vigenti nelle diverse, attuali aree protette. In definitiva, il parco potrà costituire un vero e proprio moltiplicatore di opportunità, consentendo un più efficace ed efficiente governo del territorio e delle sue straordinarie risorse.
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