di Andrea CarlinoSulla Gurs dello scorso 29 marzo pubblicato il decreto a firma dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Prelievo di campioni effettuato 10 giorni prima dell’inizio della stagione balneare, fissato per l’1 maggioTags: Ruggero Razza, Inquinamento PALERMO – La stagione balneare 2019 in Sicilia avrà inizio l’1 maggio e terminerà il 31 ottobre. Lo stabilisce un decreto dell’assessorato alla Salute pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (la n.14 del 29 marzo scorso). Nello stesso periodo sarà realizzato il campionamento delle acque di mare. Il prelievo di pre-campionamento dovrà essere effettuato nei dieci giorni prima dell’inizio della stagione balneare, a partire dal 20 aprile 2019, è scritto nel decreto. Nel decreto sono elencati i tratti di mare balneabile e quelli vietati alla balneazione. Restano ancora numerosi i tratti di mare definiti nel decreto “non balneabili” a causa dell’inquinamento. A Sciacca per esempio non si potrà fare il bagno in un tratto nei pressi del lido Salus, ma anche in un’area vicino al porto di San Leone, ad Agrigento, e in quello di Siculiana. A Palermo restano off-limits ai bagnanti anche un tratto di mare della spiaggia di Vergine Maria, in via Messina Marine il tratto che va dal porto della Bandita fino al Lido Olimpo e quello compreso tra la fine porto di Sant’Erasmo e l’inizio di quello della Bandita. “I tratti di mare e di costa già vietati alla balneazione per inquinamento – si legge nel decreto – possono essere soppressi o rideterminati, per la successiva stagione balneare, solo a seguito di comunicazione, da parte dei sindaci dei comuni interessati, dell’avvenuta messa in atto delle misure di risanamento o consolidamento dell’area interessata con l’effettuazione dei campioni di acqua di mare”. In alcune acque invece persiste il divieto di balneazione per motivi di sicurezza. È questo il caso di un tratto di mare vicino alla località Grotta Azzurra a Taormina, a Pace del Mela (circa 500 metri), a S.Agata di Militello (altri 600 metri) e ad Acquedolci (fino alla stagione per 1,2 km). In provincia di Palermo, stessa situazione a Terrasini in un tratto di Cala Rossa, al lato est della spiaggia di Magaggiari a Cinisi e per mezzo chilometro di spiaggia sul lungomare Cristoforo Colombo a Villagrazia di Carini. Off limits un tratto nel comune di Augusta (circa 220 metri), Priolo (per 2,1 km), Pachino (per 1,1 km) e Portopalo (800 metri). Circa 20 i chilometri di mare non balneabili a Siracusa. Ad Alcamo (per circa 200 metri), a Valderice (per circa 740 metri) e Favignana (per altri 710 metri) altri tratti di mare non adibiti alla balneazione per inquinamento. Il monitoraggio delle acque di balneazione si esegue stagionalmente attraverso il prelievo di campioni stabilito annualmente dalla Regione. Il primo è considerato aggiuntivo e va prelevato poco prima dell’inizio della stagione balneare. Le indagini analitiche si effettuano su due parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) che determinano l’idoneità dell’acqua alla balneazione. Il superamento dei limiti anche di uno solo dei due parametri determina il divieto temporaneo dell’intera acqua di balneazione. La revoca del divieto si realizza in seguito al prelievo di un campione conforme ai limiti di legge. Non sono adibiti alla balneazione eventuali tratti di mare e di costa interessati da ordinanze emesse da autorità marittime, autorità portuali, autorità regionali ed enti locali. I sindaci dei comuni rivieraschi sono tenuti ad adottare tutti i provvedimenti di competenza, compreso quello dell’affissione dei cartelli metallici di divieto della balneazione in numero adeguato e posizionati in aree facilmente visibili, di formato non inferiore a 80 cm 100 cm, i cui contenuti devono essere espressi almeno in 2 lingue.
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