“Autorizzare la ricerca di idrocarburi in nome di una risibile ricaduta occupazionale a fronte, invece, delle pesanti ricadute negative sul turismo e, quindi, sulla capacità delle imprese locali a creare ricchezza e occupazione, ci lascia increduli. In particolare, per la Sicilia non va dimenticato che nell’elenco delle zone di ricerca ci sono anche aree marine siciliane nelle vicinanze di Pantelleria e Favignana, e altri siti non marini di ricerca, tra Madonie e Nebrodi, nel Nisseno, nell’Ennese e nel Catanese e nel Ragusano: occorre prorogare la moratoria”.
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