Francamente ci saremmo aspettati dopo il lockdown, da un comune a vocazione prettamente turistica una programmazione che guardi prima di tutto a quello che si ha e non a quello che non si ha. Quindi aprire i siti di interesse archeologico doveva essere una priorità. Ad iniziare dallo straordinario scrigno dello Stabilimento Florio, con le sue mostre, con la sua storia e con una esposizione che ci invidiano in tutto il mondo, tanto voluta da precedenti amministrazioni e dal rimpianto Prof. Tusa, ovviamente parliamo dei Rostri della Battaglia delle Egadi che da soli valgono un viaggio nell’isola di Favignana.
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