“L’azienda Nino Castiglione, con un enorme sforzo economico e con il sostegno della giunta Musumeci, aveva da poco riaperto la storica struttura – aggiunge – dando lavoro a centinaia di maestranze, restituendo al mondo una tra le più grandi tonnare del Mediterraneo e dal passato glorioso. Soltanto un leghista di Oderzo, comune che dista 50 chilometri dal mare, uno che non sa neanche cosa sia il mare – figuriamoci l’industria conserviera ittica -, poteva rendersi protagonista di una distribuzione delle quote tonno a totale svantaggio di Favignana”.
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