Non servono i nuclei speciali dei Ris. Le impronte digitali in questo caso hanno nome e cognome in calce. Per scoprire chi ha scritto il capitolo 2.5 del testo “riservato” del Recovery Fund di Palazzo Chigi basta conoscere il cane a sei zampe e il suo modus operandi. Il più petrolifero degli enti di Stato sguazza nell’oro nero ma non ha mai disdegnato far soldi con l’energia rinnovabile. Eni e trino, stando ai progetti che la società che fu di Enrico Mattei è riuscita ad infilare dentro questo piano di Stato da 196 miliardi di euro. Non si è certo ingegnato per un progetto energetico serio e degno di questo nome da destinare all’Isola di Sardegna, da sempre terra di conquista, depredata di risorse economiche, ambientali ed energetiche. Questa volta l’Eni, il soggetto che più di tutti si è battuto per tenere la Sardegna isolata dal metano, mette in capo alla Sardegna un progetto da surfista energetico, alla ricerca di nuovi incentivi e denari pubblici a gogò, in questo caso direttamente dal salvadanaio europeo.
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