La morte di Vittoria segue quella del fratello Alessandro, studente di 23 anni trovato morto all’interno di un appartamento a Favignana, insomma sempre di più casi di morti multiple nelle famiglie. Sono questi solo alcuni dei tanti decessi che si verificano quotidianamente post vaccinazione e che vengono sistematicamente bollati con la consueta “parabola” della “nessuna correlazione”. Con la morte di Vittoria ci vengono alla mente le demenziali parole espresse da Mario Draghi nella conferenza Stampa del 22 luglio 2021 (di cui riportiamo il collegamento), il quale dichiarò: ‘Due cose, l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente non ti vaccini ti ammali e muori, oppure fai morire, non ti vaccini contagi lui lei muore, questo è. Secondo senza vaccinazione si deve chiudere tutto di nuovo, noi sappiamo ora che il vaccino si sta diffondendo. Sappiamo anche che grazie alla vaccinazione le conseguenze sui ricoverati in terapia intensiva sono molto meno serie di quelle che abbiamo visto fino a quattro mesi fa’. Parole di una gravità inaudita che escludono ogni confronto e provocano disorientamento, turbamento, sgomento nei confronti degli italiani, mettendo gli uni contro gli altri: vaccinati contro non vaccinati. Ciò che ipotizzavano illustri scienziati e virologi si sta verificando, e come riportava un articolo Ansa datato 11 maggio 2021, ‘gli effetti negativi del Covid sulla circolazione, come ictus e trombosi, non sono dovuti solo all’infiammazione indotta dall’infezione, ma sono una diretta conseguenza dell’azione della proteina spike. Il documento che scarica le responsabilità dei medici e delle case farmaceutiche parla chiaro: ‘l’accettazione della somministrazione del nuovo trattamento deve avvenire quindi con la consapevolezza e la volontarietà del vaccinando di essere arruolato ad una fase ancora sperimentale. Firmando e accettando il presente consenso, il vaccinato si assume quindi la responsabilità diretta e personale di eventuali conseguenze nella media e lunga distanza temporale.’Se da una parte lo scudo penale scagiona i fautori di questa sperimentazione sul piano penale e risarcitorio, dall’altra non li solleva di certo su quello morale. Ci auguriamo che la magistratura fino ad oggi silente intervenga di fronte a questo scempio che si sta consumando. Lo dichiara con una nota in esclusiva ad ASI il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.
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