“Da quando esistono le quote tonno- spiega Greco- per una serie di ragioni, a partire dalla mancanza di coordinamento tra le decisioni dell’Unione europea e la legislazione interna dei Paesi, abbiamo una quota dedicata alle tonnare fisse assolutamente ridicola. In piu’ con un emendamento scellerato in Parlamento, si e’ consentito l’ingresso di altri due impianti, tra cui quello siciliano di Favignana, che si aggiunge a quelli sardi di Carloforte, Portoscuso e Gonnesa, realta’ consorziate”.
[leggi su dire.it]