I numeriIn agosto il Gruppo ha messo a segno un incremento del 168% sul 2020 dei ricavi/camera provenienti dai canai diretti. Inoltre, la formula b&b, che totalizza circa il 65% del totale prenotazioni, ha riscosso successo. Ai numeri positivi ha contribuito anche il lancio del Favignana Premium Resort & Villas, cresciuto in agosto del 60% in più rispetto agli altri hotel dell’isola quanto a prenotazioni online dirette.Le difficoltà superatePer ottenere questi risultati, le sfide non sono comunque mancate: “Con 14 strutture in portfolio e mille100 dipendenti, le difficoltà di reperire personale qualificato per mettere a segno una stagione vincente sotto il profilo dei servizi e della qualità non sono mancate. Inoltre, un altro fattore da considerare è stato il calo del mercato straniero, passato dal 65% circa delle presenze totali al 15%. A queste criticità si è aggiunto anche il massiccio ricorso alle prenotazioni last minute, dettato non dalla ricerca del prezzo più basso, ma dall’incertezza sulla situazione epidemiologica e sulle regole da seguire per gli spostamenti”.Soggiorni flessibiliTutti fattori ai quali Aeroviaggi ha saputo far fronte, con un ottimo riscontro specie dal soggiorno flessibile. “Abbiamo eliminato ogni vincolo, rendendo libera la durata del soggiorno e questo ci ha garantito ottimi risultati anche sul fronte del prezzo minimo di vendita”.Vincente si è anche rivelato il riposizionamento dell’offerta in direzione di un “Lusso abbordabile” come lo definisce lo stesso Mangia, che ha il suo core business in strutture a 4 e 5 stelle. “Il futuro prevede un’ulteriore espansione, che ci vede impegnati a investire sulle strutture, affiancando al tradizionale concetto di villaggio quello di resort”. Già nel 2020, il Gruppo ha operato investimenti in restyling e ampliamenti per un valore pari a 15 milioni di euro.Più prodottoIntanto, cresce anche il prodotto offerto. “Nel 2021 abbiamo aggiunto Favignana e nel 2022 prevediamo di inserire una nuova struttura, sempre in Italia. Il tutto all’insegna di uno sviluppo sostenibile, certi che già dal 2022 si potrà tornare a respirare un po’ di quella ‘normalità’ di cui il mercato turistico ha tanto bisogno”.
[leggi su ttgitalia.com]