“Ovunque sono andato… è una roba… ovunque mi dicevano ci sono cani randagi… ci sono cani randagi. Io questa estate sono andato da Licata fino a Favignana”.
A margine del convegno, il ministro Centinaio ha parlato di Sicilia e turismo e delle occasioni che l’Isola – ma non solo – sta perdendo per l’incapacità di fare sistema e di proporre una offerta credibile sui mercati.
Sembrerebbe quasi una ironica metafora quanto costatato dal Ministro, basterebbe infatti parafrasare “cani” con politicanti.
Invece e purtroppo, anche questa ennesima situazione evidenziata dal Ministro, è tanto notoria quanto reale. Certo la colpa non può essere dei “cani”, intendo quelli naturali, bensì risaputamente di quelli decennali umani.
Al Ministro leghista sarà però sfuggito, o forse non glielo avranno fatto notare i suoi collaboratori (siciliani ?) che tanti di quelli che hanno ridotto l’Isola nelle disastrate condizioni in cui si trova, albergavano nei Governi regionali e nazionale dentro i partiti di centro, centrodestra e centrosinistra e adesso alcuni di loro sono anche saltati sul carro, o si dovrebbe dire, sul “carroccio” della Lega.
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