Uno studio eseguito su oltre 560 tartarughe marine Caretta caretta che vivono nel Mediterraneo centrale ha mostrato la presenza di frammenti e resti di plastica nell’80% degli animali. Alcuni esemplari avevano ingerito fino a 170 frammenti. La presenza di plastica sulle spiagge può compromettere anche le nidificazioni: la sabbia in cui mamma tartaruga depone le sue uova, in presenza di frammenti di plastica non mantiene la stessa umidità e modifica la temperatura, con ripercussioni sullo sviluppo e la schiusa.
La plastica in mare si aggiunge ad altri rischi per le tartarughe: resta infatti alta anche l’allerta per la pesca accidentale e l’impatto con le imbarcazioni, oltre all’invasione di cemento sui lidi sabbiosi e il cambiamento climatico. La mortalità per queste specie nel Mediterraneo è stimata intorno ai 40.000 individui, un dato che segnala l’urgenza di salvaguardia per questi animali.
Non c’è forza al mondo più potente della vita
L’Agenzia bulgara per la sicurezza alimentare ha annunciato che l’animale è salvo, e potrà tornare dal suo proprietario.
Si tratta di due fratelli maschi, Gianni e Sam, nati all’inizio del 2017, e Mary, una giovane femmina, sottratti da condizioni di vita insostenibili
[leggi su diregiovani.it]