Da Mazara del Vallo a Trapani, fino alla campagna di Palermo. Vigneti a perdita d’occhio, in una riserva del Wwf o in riva al mare
L’antico baglio della Tenuta Gorghi Tondi, nella campagna di Mazara del Vallo (foto G. Caruso).
Lo stesso entusiasmo per il proprio lavoro, in campo diverso, si percepisce in due donne del vino, le sorelle Annamaria e Clara Sala, che in un antico baglio guidano l’azienda di famiglia: la Tenuta Gorghi Tondi. «Fu nonna Dora a innamorarsi di questa terra aspra vicina al mare, con le orchidee selvatiche e i falchi di palude. Oggi la Tenuta si chiama Gorghi Tondi perché i rossi come il nostro Nero d’Avola da tempo nascono nei terreni ora compresi nella Riserva Wwf. Al contrario, i bianchi come il Babbìo nascono sulla sabbia vicina alle onde», spiega Annamaria Sala. Vigneti in una Riserva? Una cosa decisamente inconsueta. «Certo» risponde Annamaria Sala. «Ma facciamo vino nella Riserva perché rispettiamo rigorosi parametri ambientali: coltiviamo le uve in biologico salvaguardando la natura. Un modello di collaborazione con una Riserva naturale».
La Tenuta e la Riserva Wwf diventano così due elementi di un sistema turistico in crescita che comprende, come terzo vertice del triangolo, la vicina Mazara del Vallo. Mazara è ben lungi dall’essere conosciuta come merita. Al di là del museo con il famoso Satiro danzante o alla meravigliosa chiesa barocca del Convento di San Francesco, spesso non si conoscono gioielli come il Teatro Garibaldi, una bomboniera da 100 posti, creata nel 1848 «per il popolo» (e quindi senza palco reale) usando i legni delle navi dismesse. O la chiesa di Sant’Ignazio che in estate ospita sotto le stelle (perché non ha il tetto) opere liriche e concerti.
Il borgo del Baglio Sorìa Resort & Wine Experience (foto Antonio Pistillo).
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